mercoledì 29 maggio 2013

Van Gogh. il coraggio della vita attraverso il suo amore per l'arte.

Barche di pescatori sulla spiaggia di Les Saintes-Maries-de-la-Mer   giugno 1888                                
 Van Gogh è fra i miei artisti preferiti, ho sempre amato i suoi colori, la sua originalità, la sua caparbietà  la sua ricerca  e sopratutto la sua immensa passione per la pittura.Van Gogh era autodidatta . A marzo del 1888 Van Gogh si trasferisce in Provenza  e in quel periodo cosi spera: " Sabbia, mare, cielo, vorrei tanto poter esprimere queste cose ad un certo punto della mia vita".
Il suo punto di vista è davvero interessante, perché inquadra la scena e la rende sua interpretandola . Per far tutto questo decide di recarsi in un piccolo villaggio di pescatori famoso per il pellegrinaggio di maggio degli zingari, che si riuniscono lì per pregare santa Sara, la loro patrona.

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bambino  con arancia






  Questa tela è grande 50x51 cm è stata dipinta      1 mese prima del suicidio di Van Gogh ( 1890 )
Il fanciullo di 2 anni era figlio di un falegname di Auvers,questo piccolo riusci a catturare la fantasia di  Van goh. Il quadro fu conservato in un caveou svizzero dove era custodito dal 1916 per essere esposto il 7 marzo alla Fiera Europea di Belle Arti.
                                                                                 
Rue D'Auvers 1890 olio su tela, 73x92 cm Ateneumin Taidemuseo Helsinski
                                                                               
     E' probabile che questa sia l'ultima opera di Van Gogh , il quale dopo aver lasciato l'ospedale
Si trasferisce ad Anversa nel 1890. Si pensa che  questa opera che fu dipinta tra maggio e luglio.In quel periodo Van Gogh è ottimista  crede che l'essere tornato lì farà passare tutto, ama ancora tanto l'arte e la vita come scrive a Theo :       Mio caro Theo,      mi sono rimesso al lavoro, anche se il pennello quasi mi casca dalla mano; e ho dipinto tre grandi tele.  Sono immense distese di grano sotto cieli tormentati, e non ho avuto difficoltà per cercare di esprimere la tristezza, l’estrema solitudine.                                     
 Mio caro fratello, vorrei scriverti a proposito di tante cose, ma ne sento l’inutilità. E poi è vero, noi possiamo far parlare solo i nostri quadri. Eppure, mio caro fratello, c’è questo che ti ho sempre detto e che ti ripeto ancora una volta con tutta la serietà che può provenire da un pensiero costantemente teso a cercare di fare il meglio possibile, tu per mezzo mio hai partecipato alla produzione stessa di alcuni quadri, che, pur nel fallimento totale, conservano la loro serenità.Il 27 luglio 19890 Van Gogh si sparò al petto e suo fratello Theo era presente e dopo 2 giorni di agonia  dice a Theo:

 "" La tristezza durerà comunque tutta la vita. Ora desiderei ritornare ""


Van Gogh ha sofferto la sua domanda, il suo essere uomo, non si è fermato, si è battuto come un leone, ha avuto coraggio nella sua sofferenza e per questo continua a vivere  nei cuori di tanta gente,che lo rincontrano attraverso i suoi colori,   il suo sguardo, che ci accompagnerà per sempre ed io quando guardo le sue opere vedo sempre una luce che combatte contro l'oscurità e vince. Grazie Van Gogh.

Postato da Anna Ascione 

martedì 28 maggio 2013

Immagini di bambini: nascere che meraviglia

Fotografare questi bambini appena nati per me è stata una esperienza meravigliosa, pensiamo che son tutti uguali e invece appena si arriva nel mondo dimostriamo di avere  un carattere preciso e poi chi se lo immaginava che avrei trovato dei neonati che litigavano per il dito da succhiare, questi  monelli sono  uno spettacolo di simpatia. Cosi piccolini mi hanno fatto capire la grande forza della vita e che ogni persona è unica irrepetibile .                                           

Non riesco a non sorridere guardando queste immagini mentre guardo il bimbo che stringe il pugno mentre l'infermiera lo veste o i due bambini che lottano perchè non vuole che l'altro gli succhia  il dito  o lo sbadigliodel bimbo  che poi si arrende al sonno, nonostante l'ambiente intorno non sia per nulla silenzioso perchè i piccoli son vivaci monelli  che fanno sentire il loro arrivo nel mondo.
Che bella la vita!
                                                                                                 














Testo e foto Anna Ascione

lunedì 27 maggio 2013

Fotografia: il pescatore, la barca le sue reti.

10
particolare delle reti
Capita di essere di passaggio a Marzo al mare e di osservare mentre si  passeggia sulla spiaggia  cosa accade intorno a noi e così rimaniamo affascinati da piccole scene quotidiane che ci sorprendono nella loro bellezza proprio  perché è semplice diretta, armonica con l'ambiente che ci circonda o perché profuma di mare e questa sensazione ci fa sognare perché ci riporta  ricordi, immagini interiori, vissute altrove  e cosi ci immergiamo con la nostra fantasia con i nostri ricordi che ci riportano ad antichi desideri, sogni i immagini che attraverso questi simboli ritornano a galla e io spesso ho bisogno di fermarli con la mia macchina fotografica, di renderli eterni nel tempo, nel mio tempo che poi conservo con tutto il mio amore e poi riguardandoli mi ritornano nella memoria.
le reti viste nella loro dimensione naturale ci fanno capire la sua dimensione

  Sono convinta che la nostra ricchezza sia nella memoria del nostro vissuto, delle nostre esperienze e che la bellezza stia nelle semplicità delle piccole cose.


                  Le immagini sono state scattate in Liguria





il pescatore che rimette a posto le sue reti
la barca al ritorno dalla pesca

la barca e le reti pronte per il ritorno in mare.
Testo e foto Anna Ascione

sabato 25 maggio 2013

fotografia :la presenza i segni e l' opera dell'uomo nell'armonia del paesaggio

Death Valley deserto
Spesso cerchiamo di escludere dal paesaggio le tracce della presenza dell'uomo o di renderla meno evidente, ma l'opera dell'uomo è anche essa una parte essenziale dell'immagine. I segni della presenza o dell'opera umana se sono inseriti con cura e armonia nell'immagine, possono darci  l'ampiezza e la dimensione del luogo. L'uomo fa parte della natura e per questo dobbiamo inserirlo con ordine e armonia dentro essa. Per esempio le orme sulla sabbia nel deserto, ci fa capire che qualcuno è passato prima di noi, che era lì ed ha gustato come noi la bellezza del paesaggio. Oppure l'indiano che guarda la sua terra, ci dice che siamo nel suo territorio e che dobbiamo averne cura e rispetto. La piccola barca a vela sotto il ponte di San Francisco ci fa capire la grandezza del ponte e la sua tecnologia.E  così la presenza umana o l'opera umana, diventa testimonianza  nel tempo e nello spazio della sua presenza storica. Osserviamo sempre prima di riprendere una scena.


 il Creatore ha scolpito l’ordine anche nell’essere degli uomini: ordine che la coscienza rivela e ingiunge perentoriamente di seguire: "Essi mostrano scritta nei loro cuori l’opera della legge, testimone la loro coscienza" (Rm 2,15). Del resto come potrebbe essere diversamente? Ogni opera di Dio è pure un riflesso della sua infinita sapienza: riflesso tanto più luminoso quanto più l’opera è posta in alto nella scala delle perfezioni (Cf. Sal 18,8-11). Pacem in Terris ( Giovanni XXIII )


Testo e foto Anna Ascione

                                                 
Bryce Utah
indiano Momument Valley


Monument Valley


San Francisco

San Simeon ( california)

San Simeon ( california)


Lago Maggionre

capolago ( Va )

Cartagine

Cartagine

Collina di Ibissa ( Tunisia)



giovedì 23 maggio 2013

Sibilla Aleramo e Dino Campana uniti dalla poesia e dall'amore.

" Non so se sono stata donna, non so se sono stata spirito, son stata amore"

Testo e foto Anna Ascione

Sibilla Aleramo ( immagine google)
Scriveva la poetessa Sibilla Aleramo in una lettera dell'11 lugio 1927, lei che era Il grande "amore " di Dino Campana.Lui le scrive queste parole  al 21 marzo del 1917:

Caro amore mi accetti o no come tuo modesto compagno per sempre? Sono stanco di quassù e di tutto quello che non è te.

Io non voglio vivere se non per te. Se accetti bene. Se no ci vedremo una volta e poi addio. Fai i tuoi calcoli tenendo conto anche del tuo cuore.

Amore mio rispondi anzi vieni. Se vuoi vedere i tuoi amici ti accompagno.


Ormai ti amo interamente con la tua vita.

Per sempre

tuo Dino


È vero che vuoi ch’io ritorni? Come una bambina di dieci anni. È vero che mi aspetti? Rivedere la luce d’oro che ti ride sul volto. Tacere insieme, tanto, stesi al sole d’autunno. Ho paura di morire prima. Dino, Dino! Ti amo. Ho visto i miei occhi stamane, c’è tutto il cupo bagliore del miracolo. Non so, ho paura. È vero che m’hai detto amore! Non hai bisogno di me. Eppure la gioia è cosi forte. Non posso scriverti. Verrò il 19. dovunque. Il 14 resterò qui; a Firenze andrò poi per un giorno. Son tua. Sono felice. Tremo per te, ma di me son sicura. E poi non è vero, son sicura anche di te, vivremo, siamo belli. Dimmi. Io non posso più dormire, ma tu hai la mia sciarpa azzurra, ti aiuta a portare i tuoi sogni? Scrivimi.”

In un momento
 In un momento
 sono sfiorite le rose
 i petali caduti
 perché io non potevo dimenticare le rose
 le cercavamo insieme
 abbiamo trovato delle rose
erano le sue rose erano le mie rose
questo viaggio chiamavamo amore
 col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
 che brillavano un momento al sole del mattino
 le abbiamo sfiorate sotto il sole tra i rovi
 le rose che non erano le nostre rose
 le mie rose le sue rose.

Dino Campana


Ogni poeta è postumo. Per questo gli è difficilissimo vivere. L'opera sua lo detesta, vuole sbarazzarsi di lui, vivere sola, a suo modo.
Se egli si pone in primo piano, è abbandonato dalle sue voci.
  da  Diario di una donna, ed. Feltrinelli, 1978 di Sibilla Aleramo


Questi grandi amori meritano di essere ricordati, guardati, ammirati, perche sono stati capaci di vivere la vita con un unico desiderio " l'amore" Sibilla Aleramo, una donna discussa alla quale le sono stati attribuiti schiere di amanti e che si è servita della scrittura per affermare una vita libera:

VUOI CHIAMARMI GIOIA
  di Sibilla Aleramo

Vuoi chiamarmi Gioia
poi che non sai il mio nome
E io ti rispondo come ti rispose quel fanciullo 
  a cui lodasti i lucenti occhi
laggiù nel paese caldo e colorato,
  ti rispondo che sei tù ad avere nel forte cuore
  la virtù della gioia,
  tù ad investire il cuore mio.
  Tanto sei forte o signore
  che di me cogli solo ciò che t’incanta
  e mi ravvivi il sorriso,
  e fai che a me stessa più non importi il mio nome
  il mio nome che non è Gioia,
  fai che ogni oscura imminenza della mia sorte
  io alteramente allontani.
  - per un attimo?-
  e a fine del tuo il mio sorriso ravvivi.
  Ravvivi il mio canto ed è come se laggiù chiusa nella tua mano,
  tu mi portassi, nel paese caldo e colorato,
  in un avvampante aurora,
  là dove ogni cosa si chiama Gioia

mercoledì 22 maggio 2013

Partenze, mutamenti e ricordi nella poesia "passato" del Cardarelli

Uganda Nilo

                                     PASSATO 

                                               ricordi

                                    queste ombre troppo lunghe    
                               
                                  del nostro breve corpo, 

                                questo strascico di morte

                             che noi lasciamo vivendo 

                            i lugubri e durevoli ricordi, 

                            eccoli già apparire: 

                          melanconici e muti 

                         fantasmi agitati da 

                       un vento funebre. 
                                                           
      
                                                                                   Sei trapassata nella mia memoria. 
                                                                                   E tu non sei più che un ricordo.
                                                                                    Ora sì,posso dire che

                            
                                                          che m’appartieni

                                                         e qualche cosa fra di noi è accaduto 

                                                            irrevocabilmente. 
 
                                                             Tutto finì, 

                                                           così rapito!

                                                       Precipitoso e lieve 

                                                    il tempo ci raggiunse. 

                                                   Di fuggevoli istanti ordì una storia 
 
                                                     ben chiusa e triste.

                                                     Dovevamo saperlo che l’amore 

                                                                  brucia la vita e fa volare il tempo.
Passato
Vincenzo Cardarelli
       

post e foto Anna Ascione

                                                          

Fotografare senza farsi vedere


Fotografare senza farsi vedere 

Le persone quando non si accorgono di essere fotografate, sono più naturali, mentre appena si accorgono della presenza del fotografo si mettono subito in posa.Alcune culture pensano che il fotografo gli rubi l'anima come quella degli indiani di America a me è capitato di incontrarle  e si chiudono a riccio. Nel mio lavoro di fotografo ho sempre preferito l'istantanea perchè mi interessa trasmettere  il carattere le emozioni delle persone cioè fotografarle nella loro autenticità.Per far questo ci vuole molto osservazione, sensibilità e ripeto sempre tanto rispetto delle persone o delle situazioni che si riprendono, l'arroganza e l'aggressività non fanno un buon fotografo e poi consiglio di essere molto veloci e dei buoni tecnici. Come raccontavo in un altro post, per tantissimi anni ho cercato nelle strade e nei luoghi foto di istantanee per lavoro, ho dovuto inventarmi di continuo nuove situazioni dove trovare volti  e situazioni diverse. Avere un tema aiuta, sapere cosa si cerca e dove lo si cerca e cosa si vuole trasmettere e per quale pubblico si lavora è importante per una buona comunicazione.Per far questo bisogna  immedesimermi nelle realtà che si incontra determinare una relazione umana positiva, altrimenti non si comunica nessuna emozione .Allego alcune immagini riprese nella semplicità della vita di  una situazioni quotidiane, storie che ci passano davanti tutti i giorni e che spesso non ci facciamo neppure caso, ma una volta impresse sulla pellicola nel tempo possono  trasformarsi  in testimonianza di costume sociale.
Anna Ascione
anziana a Bergamo

bimbo a Milano

donna che cuce a Napoli

ragazzi a Milano

giovani a Varese

Natale a Varese

sfrattati a Napoli

piazza duomo a Milano

bimbo per strada a Napoli


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Montenapoleone a Milano

immagini per tema adozione

madre e figlio a Milano
Testo e foto Anna Ascione
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