venerdì 25 ottobre 2013

Canaletto torna a Venezia dopo 270 anni nella sua abbazia di San Gregorio


"L'entrata nel canal grande" della basilica della salute del Canaletto, ora della collezione Terruzzi, dal 10 novembre al 27 dicembre sarà visibile a tutti nella sua sede natia, l'abbazia di san Gregorio e rimarrà aperta 24 ore al giorno.
La mostra ha un costo non indifferente: 400 euro per 1 ora di notte in solitaria e 280 di giorno. L'accesso è consentito anche ai gruppi fino ad 8 persone, 50 euro di notte e 35 euro di giorno.

La fondazione Gero Qua che l' ha organizzata, ha come scopo quello di  trasmettere  una esperienza emozionale, da assaporare, percepire, vivere,da soli, giorno e notte.Nel link trovate tutte le informazioni necessarie.

Anna Ascione

http://www.canalettovenezia.it/progetto/








giovedì 24 ottobre 2013

fotografia:realismo e commozione, nel pezzetto di realtà che ci passa accanto

Mi definisco realista,  amo la realtà, mi incuriosisce e da sempre ammiro i grandi fotografi americani  perché ci hanno lasciato immagini meravigliose, come testimonianza del tempo in cui sono vissuti, dandoci la possibilità di immergerci in una atmosfera lontana, reale e vissuta.
E cosi, ho cercato anche io con estrema semplicità di proporre scene reali , semplici. del mio tempo e del mio vissuto, per me sono ricordi di situazioni che mi hanno emozionata, fatto pensare, propongo a chi le guarderà  un pezzetto di vita, una parte del nostro mondo.Gli anziani, la loro condizione, la  solitudine, la povertà, che vivono nelle grande città,  sono temi che ho affrontato spesso, perchè penso che una foto  valga più di mille parole e può aiutare il cuore delle persone ad avere uno sguardo commosso dentro il bombardamento delle false immagini che ogni giorno riceviamo.L'arte e la fotografia devono farci venire la stessa nostalgia raccontanta dal poeta  in questi  versi:
                                       Uno sconosciuto è un mio amico,
                                        uno che non conosco,        
                                        uno sconosciuto lontano, lontano.
                                        Per lui il mio cuore è pieno di nostalgia.
                                        Perchè egli non è presso di me.
                                        Perchè egli forse non esiste affatto?
                                        Chi sei tu che colmi il mio cuore della tua assenza?
                                        Che colmi tutta la terra  della tua assenza?
                                        ( P. Fabian Lagerkvist)

Milano, anziana sola

Avellino- San Andrea di Conza

Avellino- San Andrea di Conza

Milano 

Avellino

neve a Milano

Milano viale in autunno

Nonna a nipote sul Ticino

Neve a Milano

martedì 8 ottobre 2013

Mentre guardo l'universo mi chiedo: perchè amo fotografare?

Perchè amo fotografare? Ho sempre pensato che la luce sia concretamente il pennello con cui Dio abbia disegnato il mondo attraverso una tavolozza di colori infiniti e con miliardi di sfumature.Queste  cambiano di continuo trascinandoti e dimostrandoti  che lo stesso soggetto da un punto di vista diverso,come quando viaggiamo   in nuovi continenti continuiamo  a vederli ma, in modo nuovo.( per esempio la luna vista dall'Italia e dall'Africa è sempre la luna, ma cambia la visione, si rovescia).

Nel tempo è cresciuta in me la coscienza di trovarmi davanti ad  un grande mistero e che attraverso l'immagine   potevo farne parte attraverso la fotografia, cercando di fermarne un pezzettino e cosi mi nacque una domanda :mistero e fotografia viaggiano insieme? 

Ho capito  di si, perchè   davanti ad ogni foto rimanevo sempre  sorpresa e mi rimandava  oltre il mio sguardo, restandone incantata e facendomi aprire a qualcosa di più grande di me, capace di  affascinarmi e rapirmi, restituendomi una risposta su ciò che vedevo. Da tutto ciò è nato    un grande rispetto verso la realtà e i soggetti che devo fotografare.. e oggi,mi pongo sempre  la stessa domanda prima di fare una foto: "chi sei tu che appartieni all'universo?




Anna Ascione



lunedì 7 ottobre 2013

Fotografia: L'allegria di Guglielmo Zucconi e il tempo senza senso di Giorgio Bocca

Ci sono incontri che durano per sempre anche se, si consumano in poche ore come con   Giorgio Bocca e Guglielmo Zucconi, nel 1988. Mi recai negli  studi di Canale 5 per fotografare questi due personaggi famosi  premetto che  per me è importante per realizzare delle buone fotografie  cercare sempre un dialogo, trovare una  empatia con i miei soggetti,   riuscire a capire il carattere,cioè, chi c'è dietro al volto e  allo sguardo che devo fotografare. Capii subito che erano due personaggi diversi: Bocca introverso e indaffarato, continuamente al  telefono e fra una telefona e l'altra cercava di darmi un po del suo tempo e la simpatia di Guglielmo Zucconi,  allegro, divertente , disponibile. Un uomo semplice, uno con il quale ti fa diventare  normale alla fine del servizio fotografico  accettare di sedersi a bere qualcosa al bar  con lui e con i  suoi collaboratori.

Fu  diverso con Giorgio  Bocca quando lo salutai, perchè mi ha stampato  una frase nel cuore che non ho mai dimenticato,  quando ringraziandolo per il tempo che mi aveva dedicato mi rispose secco : " non mi ringrazi, il mio tempo non ha senso". Non nego che mi trafisse questa frase, mi rese molto triste e di lui mi è rimasto questo.



Guglielmo Zucconi e Giorgio  Bocca a Mediaset 1988

Guglielmo Zucconi e Giorgio Bocca a Mediaset 1988

Guglielmo Zucconi e Giorgio Bocca a Mediaset 1988

Giorgio Bocca a Mediaset 1988
Giorgio Bocca a Mediaset 1988



Giorgio Bocca a Mediaset 1988


Giorgio Bocca a Mediaset
Giorgio Bocca a Mediaset 1988


Giorgio Bocca a Mediaset 1988

Guglielmo Zucconi a a Mediaset 1988

Guglielmo Zucconi a Mediaset 1988

Guglielmo Zucconi a Mediaset 1988

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