martedì 30 aprile 2013

Fotografare cioè scrivere con la luce: lo stesso soggetto in momenti diversi


  Per scrivere con la luce occorre pazienza, studio del soggetto e la capacità di vedere fotograficamente, cioè immaginarsi la foto prima dello scatto Per ottenere una buona foto occorre scegliere il soggetto, la luce e studiare l'inquadratura . Questi tre elementi diventano il pennello della propria fantasia. Una bella foto è sempre capace di donare una emozione.   

Allego come esempio delle immagini dello stesso soggetto, riprese dallo stesso punto in momenti diversi.

Pubblicato da Anna Ascione- diritti riservati

  

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Immagini del lago di vare e monterosa 2012

domenica 28 aprile 2013

L'albero ci indica la terra e cielo della vita


Forse non tutti sanno che l'albero nella bibbia è il simbolo del femminile. L'albero ci offre protezione è accogliente, cresce e produce frutti ed ha un ciclo evolutivo.A parte i sempreverde, gli alberi hanno proprio dei cicli di trasformazione, cambiano colore,perdono le foglie e poi le riprendono con le gemme, crescono, hanno foglie, fiori e frutti, ci rappresentano bene il ciclo della vita e della morte.Nelle immagini che seguono a questi piccoli pensieri, credo di poter rappresentare almeno in parte  quanto ho scritto. Mi hanno sempre affascinato gli alberi, perche rappresentano il collegamento fra cielo e terra e non dimentichiamo chepiu le radici sono profonde e piu grande diventa la pianta, piu la terra è buona e fertile e piu crescono e sono buoni  i frutti.

Impariamo dalla natura che ci da sempre buoni consigli.


alberi clicca sull'immagine per ingrandirla
immagini realizzate a varese, tunisia e uganda anni 90 e 2010
Testo e foto di Anna Ascione

venerdì 26 aprile 2013

Foto: forme e colori della natura

i colori della natura:cortecce particolari 

corteccia di albero

corteccia di albero

corteccia di albero
immagini realizzate nel 2012 foto di Anna Ascione

Il silenzio non è l'assenza di parole

Isola D'elba -verso sera



Il silenzio non è l'assenza delle parole









Il silenzio non è l’assenza delle parole. Esso è, piuttosto, il tempo vissuto con la consapevolezza che non sarà la nostra attività a salvarci. L’ancora della nostra vita non può essere l’azione. Quando è ricercata per se stessa, l’azione ci svuota, ci stanca, ci distrugge. Occorre sempre riscoprire la radice e la forza che possano sostenere il nostro fare. Per questo è necessario il silenzio. Molte volte la nostra ricerca spasmodica di agire non è altro che l’espressione della nostra paura di trovarci soli con noi stessi o soli di fronte agli altri. Pensiamo a questa possibilità identificandola con il vuoto, con il nulla. Paura che dal fondo di noi o dallo sguardo dell’altro emergano le domande a cui non sappiamo o non vogliamo dare risposta: dove sto andando? Che cosa cerco? Che cosa vale di più per la mia vita?

 Massimo Camisasca
post e foto di Anna Ascione
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