domenica 8 settembre 2013

Ho bisogno di sogni e non di guerra, di speranza e futuro.

Dove andiamo ? Chi stiamo seguendo? Ma sopratutto chi ci sta portando?
Per quanto sia tremendo, terribile  l'uso di armi chimiche, quali sono le ragioni per cui la morale umanitaria di Obama si muove per qualche centinaia di morti e non per gli oltre 100.000 morti di siriani? Per i milioni di morti  cristiani e sopratutto perché ha aiutato una rivoluzione nel mediterraneo non sapendo poi chi mettere al potere?
I bambini , gli anziani, le donne, gli uomini, muoiono sia con le armi convenzionali di cui l'America è il più grande produttore al mondo e sia con le armi chimiche.
Ho la sensazione che Obama si muova solo per se stesso, per difendere la sua immagine mentre  parla di intervento e non di conseguenze e mi appare  freddo, razionale e non vedo nemmeno più il suo sentimentalismo con cui ha conquistato l'America.

Noi viviamo una grande crisi economica, di valori e di  ideali e abbiamo bisogno di speranza, dialogo, solidarietà e di stringerci e non di dividerci. 

Abbiamo bisogno di bellezza e non di oscurità.

e per questo ricordo le parole del papa dette ieri sera alla veglia di preghiera per la pace:

«Quando l’uomo pensa solo a se stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all'indifferenza, al conflitto». 

 «Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri. Quando c’è il caos il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quante guerre hanno segnato la nostra storia. Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. In ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti. Anche oggi ci lasciamo guidare dagli idoli, dall'egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti: abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!».

Concludo dicendo che noi tutti abbiamo il diritto di alzarci in piedi e di dire con coraggio: Ho bisogno di sogni e non di guerra, di speranza e futuro.

Anna Ascione - diritti riservati

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