giovedì 19 febbraio 2015

Adobe Photoshop compie 25 anni, come è cambiata la percezione delle nostre immagini?

Adobe Photoshop compie 25 anni


immagine web.
Sicuramente Adobe Photoshop è diventato un fenomeno culturale, perchè ha cambiato la percezione delle nostre immagini, dalla fotografia al cinema tutto il settore creativo è stato toccato da questo software.Il programma fu creato dallo  studente universitario Thomas Knoll dell'università del Michigan con uno scopo molto più modesto di come poi sarebbe stato impiegato nella manipolazione delle immagini.Thomas in seguito con suo fratello John dopo aver collaborato per la società effetti visivi di George Lucas-Industrial Light & Magic, comincia ad aggiungere delle funzionalità che permetteranno l'elaborazioni delle immagini digitali.

Adobe Photoshop nasce da una unione di un artista cioè John e un ingegnere   Thomas. L'unione fra tecnica e fantasia permetterà un modo per realizzare l' immaginazione. Dopo il suo primo lancio, il software è in continua evoluzione dalla sua versione 2.5 lanciata nel 1992 fino al 2007, quando lancia creative Suite 3 dove comprende varie funzionalità dell'immagine nel campo della scienza medica e l'ingegneria. Oggi l'attenzione è rivolta per  l'imaging del 3D cioè la possibilità di modificare il posizionamento degli oggetti 3D.

Ovviamente esiste una preoccupazione circa l'impatto della manipolazione delle immagini sulla percezione sociale della realtà  storica cioè di mantenerne una registrazione veritiera e accurata. Questo è un punto delicato perchè la scarsa cultura dell'immagine, spesso non ci porta a capire se abbiamo davanti un falso o una foto autentica. Se pensiamo oggi ai 3 miliardi di foto che girano solo su FB e di quante di queste ci passano davanti agli occhi e di come la nostra percezione inconscia le assimila, possiamo dire che rischiamo un vero condizionamento da parte dei media,  politica ecc...e pubblicità.Quanto e come la tecnica deve essere usata per comunicare un evento o un fatto? Immagine e realtà hanno sempre corso il rischio della manipolazione, anche perchè vengono registrate attraverso l'occhio umano che ne fa una prima selezione, inquadratura, luce e soggetto ecc..ma, cambiare la storia, situazione, sfondo e addirittura paese ad un soggetto vuol dire comunicare un falso, per cui facciamo attenzione sempre e comunque. Mentre nelle arti grafiche, cioè quando la realtà diventa solo uno spunto per la fantasia posso solo dire, evviva l'immaginazione!

Pubblicato da Anna Ascione-diritti riservati

martedì 3 febbraio 2015

Che ne sarà delle nostre foto fra 10 anni?

Molte delle nostre immagini digitali sono in pericolo disintegrazione.

La vita di un disco rigido sono di  6 anni.
Il fotografo americano Levi Bettweiser ha rivelato che 31 bobine di fotografie della seconda guerra mondiale acquistate all'asta, sono rimaste in condizione abbastanza buone, io stessa ho riprodotto delle lastre di diapositive perfette dell'inizio del 900.
Questo dimostra come il negativo d'argento ha una durata nel tempo, basta trattarlo con rigore e delicatezza.

Che alternativa abbiamo per far durare le nostre foto digitali?
 Che cosa è la vita di un disco rigido?
Dai dati statistici e dai risultati di diversi studi, tra cui uno fatto da google nel 2007 si è concluso che la media dei dischi rigidi è di 6 anni e che in nessun caso la vita sarà paragonabile a quella dei media analogici come i vinili o la pellicola fotografica.

Il consiglio è di riversarle su

dispositivi fisici e cloud

Però, può accadere che come è accaduto per la chiusura di Megaupload che era usata per la gestione dei dati in linea e per la memorizzare le proprie foto nel servizio specializzato di Megapix, che tutto il materiale si è perso quando l'FBI ha chiuso il servizio.Oppure la chiusura di Ubuntu One,Fotopedia, servizi per l'archiviazione di immagini, che son stati chiusi per motivi economici.

 La scomparsa del servizio non è l'unico rischio,
ci sono anche gli errori, per esempio Flikcr ha erroneamente cancellato un account utente con 4000 fotografie e qualcosa di simile è accaduto anche ad un account di Dropbox.Un altro rischio è che qualcuno vi possa accedere senza il nostro consenso. Tuttavia, Internet è il mezzo che viene usato per immagazzinare i nostri ricordi.Il mio consiglio è di archiviare sempre su una memoria esterna e di stampare su cd e di non fidarsi troppo di lasciare le immagini solo sul pc. Sarebbe meglio fare anche una copia cartacea delle immagini migliori. Insomma più copie facciamo su supporti diversi e più le nostre foto avranno la possibilità di sopravvivenza.

Pubblicato da Anna Ascione

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