sabato 24 maggio 2014

Arvo Part e l'esperienza di bellezza attraverso la sua musica meditativa.

La musica di Arvo Part ci introduce all'esperienza della bellezza


Esiste la grande arte e l'arte popolare, in molti credono che ci sia una differenza tra i due. La grande arte e quella roba in cui c'è dentro la trascendenza, richiede la nostra attenzione, ci porta ad un livello più alto. L'arte popolare e roba per i mercanti.
Arvo Part
Pochissimi artisti vivono in questi due regni come Arvo Part. Arvo è in procinto di eseguire alcuni concerti in America, dopo 30 anni la sua musica viene eseguita da importanti orchestre, ma è anche amato da musicisti come Bjork, Rem.

La fantasia popolare abbraccia i santi uomini della musica e il canto dei monaci e monache benedettini , fanno scoppiare le classifiche. Lui dolce, barbuto, monacale in apparenza, scrive una musica di una spiritualità diretta e spesso apertamente religiosa.

La musica di Part è originale, meditativa, a volte lo chiamano "minimalista", nella maggior parte della sua musica, utilizza una tecnica che lui chiama tintinnio, che giustappone una melodia che si sposta da una nota all'altra senza grandi salti di intervalli, una triade associata, tre note di un accordo ( do-mi-sol). " Una linea che siamo", ha detto una volta il compositore in una intervista nel 2010, " e l'altra linea che si prende cura di noi"


La sua musica non è improvvisata, ma è lo spirito che invita le persone
 ad ascoltare, è una esperienza di bellezza.

Anna Ascione diritti riservati.



mercoledì 21 maggio 2014

foto e poesia: "amicizia" di Vincenzo Cardarelli

i due amici dopo la scuola
Noi non ci conosciamo. Penso ai giorni
che, perduti nel tempo, ci incontrammo,
alla nostra incresciosa intimità.
Ci siamo sempre lasciati
senza salutarci,
con pentimenti e scuse da lontano.
Ci siam rispettati al passo,
bestie caute,
cacciatori affinati,
a sostenere faticosamente
la nostra parte di estranei.
Ritrosie disperanti,
pause vertiginose e insormontabili,
dicevan, nelle nostre confidenze,
il contatto evitato e il vano incanto.
Qualcosa ci è sempre rimasto,
amaro vanto
di non ceduto ai nostri abbandoni,
qualcosa ci è sempre mancato                        
Vincenzo Cardarelli                                                                                        
                                                                                                                   
la soglia 



Anna Ascione diritti riservati                                                                                                          


venerdì 16 maggio 2014

Fotografia: ci sono foto che restano nel cuore,il clochard all'angolo di via Gioia

Fotografia bianco e nero:Il clochard a Milano

Ci sono foto che restano nel cuore, volti di persone che rimangono impressi  perchè il loro sguardo ci segna quando lo incontriamo, ci rimane addosso. L'anziano clochard che sedeva all'angolo di via Gioia a Milano suonando  la sua armonica mentre gioiosa scivolava sotto la sua  barba bianca mi faceva compagnia e mi rasserenava mentre  correvo fra il bus e il metrò, in quel tempo  caotico e stressante per me. Mi divenne  familiare il vederlo sempre li con il suo  sguardo profondo, il suo  viso tenero e   sempre ben curato. Ricordo che   mi guardava perplesso, mentre mi nascondevo come una ladra per rubargli  uno scatto,  per rubare un po di lui che mi piaceva cosi tanto. L'ho visto invecchiare negli anni e addolcirsi nei miei confronti, abituarsi alla mia macchina fotografica  e piano, piano mi ha lasciata entrare in  quel suo strano e libero  mondo.Da qualche  anno c'è un posto vuoto all'angolo di via Gioia non c'è più una armonica che suona, che  accompagna la nostra vita frettolosa non c'è più nessuno che  allieta la nostra corsa, non c'è più l'anziano clochard in giacca e cravatta con una lunga barba bianca, l'uomo buono della strada all'angolo, siam rimasti da soli con i nostri pensieri e cosi  ho deciso tirar fuori dal cassetto le sue fotografie,  regalando il suo sguardo  in questo tempo, un tempo senza  misura....perchè la sua durata è la fotografia stessa a deciderlo....

Grazie amico,

copyright diritti riservati Anna Ascione http://annaascione.blogspot.it/
Il clochard di via Gioia a Milano 1


Il clochard di via Gioia a Milano 2

Il clochard di via Gioia a Milano 3

martedì 6 maggio 2014

Perchè una foto è bella ?

Per fare una bella fotografia


La risposta a questa domanda  è che si tratta sopratutto una questione di gusto personale. I vari elementi che  compongono una foto si fondano e colpiscono in un certo modo una persona, mentre ne lascia indifferente un'altra. Eppure alcune fotografie possiedono delle qualità evidenti e apprezzabili da chiunque, spiccano e colpiscono indipendentemente dall'interesse inerente al soggetto, ma ci sono delle regole e  due  sono essenziali per una bella fotografia: la composizione e la luce. Poi possiamo aggiungere un senso di profondità e guidare l'occhio verso l'interno, cioè in un senso più ampio della realtà espressa. La simmetria, la linea e la forma, il motivo e la struttura, sono essenziali nella fotografia creativa. In sintesi, composizione, sfruttare efficacemente la luce,l'equilibrio,la forma e la profondità sono indispensabili per aiutare l'occhio a recepire la bellezza di una immagine che ci colpisce a iniziare dal dentro delle nostre emozioni, cioè ci rimanda con la fantasia ad andare più in la, alimentando le nostre immagini interiori ad essere più ricche ed evolute.

Anna Ascione diritti riservati: annaascione.blogspot.it

lago ghiacciato 

cielo e monti

alberi inverno

alberi nella notte

inverno sul lago

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il piccolo pescatore

le barche sul lago

al parco Sempione di Milano

il pescatore

l'uccellino sul ramo d'inverno

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