giovedì 30 gennaio 2014

Jeanne Hèbuterne la musa e l'amante di Modigliani,fino all'estremo sacrificio

Sono entrate ed uscite numerose donne nella vita di Modigliani, ma lei Jeanne Hèbuterne giovane ragazza innamorata e devota  gli ha dato una figlia, la piccola Jeanne, unica erede del patrimonio di Modigliani.

Jeanne oltre ad essere l' amante , era anche una pittrice di talento,  modella  e musa ispiratrice  di Modì, la ritroviamo ritratta in ben 20 quadri. La giovane era bellissima incarnava quell'ideale di bellezza e di eleganza che Modì ci ha lasciato, con i suoi capelli lunghi ramati  e i suoi bellissimi occhi blu.
 Schiva e silenziosa e attenta osservatrice Jeanne, non si fece sfuggire il bel pittore italiano conteso da tante donne, anche se aveva ben 14 anni più di lei.
Per questo,fu cacciata da casa, perchè  i suoi genitori non tolleravano quella relazione con un pittore spiantato, alcolizzato, artista e   lei una  giovane diciottenne.
E cosi iniziò la vita con Modì tenuta insieme dalla povertà e dall'arte, vivevano con il piccolo assegno che lui riceveva da Livorno dalla sua famiglia benestante.

 Passavano le giornate nella piccola stanza umida,dipingendo uno di fronte all'altro fino a quando Modì si ammalò di Tubercolosi.Nonostante la malattia,gli  stenti e che  Jeanne non era benvoluta dagli amici di Modì, perchè la consideravano poco brillante, insignificante e troppo timida, il loro amore divenne sempre più intenso fino alla nascita nel 1918 della loro figlia, la piccola Jeanne, che solo dopo moltissimi anni dalla morte dei suoi genitori gli venne riconosciuto il cognome del padre e divenne Jeanne-Giovanna Modigliani, morta nel 1984.

Una sera di gennaio del 1920, Modì svenne per strada e fu portato a casa ubriaco e febbricitante. Jeanne completamente sola e incinta al nono mese, restò una settimana senza mai muoversi accanto al letto del suo amato. Fame, freddo, nella casa priva di riscaldamento, indebolirono la salute di Jeanne, ma nonostante tutto rimase accanto a Modì che era devastato dal delirium tremens e dalla febbre altissima per una sopraggiunta meningite tubercolare. Il  22 gennaio Modì ricoverato  all'ospedale della " Carità" muore.

Jeanne disperata, dopo 24 ore si uccide gettandosi dal quinto piano dalla finestra di casa, mentre aveva in grembo il secondo figlio di Modì.

 Fu sepolta alle 8 del mattino di una fredda giornata di gennaio in un cimitero di periferia, senza dar notizia a nessuno della sua morte, il suo funerali fu considerato " vergognoso" per la famiglia e   se ne occupò suo fratello in gran segreto. La famiglia  considerava scandalosa la relazione con Modì e si rifiutò di farla riposare accanto al suo amato.
 Il giorno prima si erano svolti i funerali di Modì, tra una grande folla e con al seguito pittori, poeti, intellettuali e amici.
 Son dovuti passare ben 8 anni perchè la salma di Jeanne venisse traslata e fosse seppellita accanto al suo amato e padre della sua unica figlia. Anche se li separa l'epitaffio sulla tomba. Per lui fu scritto:" Colpito dalla morte nel momento di gloria" per lei: " devota compagna fino all'estremo sacrificio"

La piccola Jeanne aveva solo 14 mesi e non venne riconosciuta dagli Hèbuterne, se ne occupò Margherita Modigliani sorella del pittore che la condusse a Livorno, dove fino alla sua morte nel 1984 si è occupata dell'arte del padre, diventando la principale biografa. Mentre per la madre, da parte delle due famiglie con zia Margherita in testa, hanno cercato in tutti i modi di farle dimenticare la relazione scandalosa fra i suoi genitori, occultandole lettere,  disegni e i quadri . Solo  dal 2000 con la prima mostra a Venezia si è riconosciuto la figura artistica di Jeanne, anche se di lei abbiamo conosciuto il volto e il nudo di donna e  il loro amore dentro una  dimensione artistica che li ha uniti per sempre, nella vita e oltre la vita.
Seguono alcune immagini di Jeanne ritratta da Modì
Anna Ascione

Jeanne-Giovanna Modigliani figla di Modì e Jeanne.

Jeanne Hèbuterne
Jeanne


Jeanne Hèbuterne

Jeanne Hèbu










lunedì 13 gennaio 2014

fotografia: alberi nella nebbia in cerca di bellezza.

La nebbia può diventare un soggetto affascinante e come ho scritto in passato fotografare vuol dire scrivere con la luce, la quale diventa la nostra matita con cui definire i nostri soggetti. E' importante saper osservare per cogliere quello che ci attrae e ci sembra bello attraverso l'occhio.Comunicare bellezza in un momento storico difficile come questo è importante, ci aiuta  a mettere al centro uno squarcio di luce e di speranza che ci aiuta a vedere  che non tutto è perso e che nella realtà c'è sempre qualcosa a cui guardare e di cui rendere grazie. La bellezza comporta sempre un desiderio di verità, non può alimentarsi da sola,  ha  bisogno di uno sguardo in grado di coglierla per  essere donata .La bellezza accade e riaccade è una realtà sempre presente, che si spinge fuori con la sua epifania e va in cerca di uno sguardo che la sa cogliere e in  questo abbraccio accade la sua rivelazione, per cui la bellezza è un incontro d'amore  fra due innamorati, che stringendosi, iniziano a  coltivare un  giardino pieno di sole.  Quando il tempo è fosco e nebbioso, i suoi frutti rigenerano con uno squarcio di luce nel cuore dell'uomo, ricordandogli per cosa egli è fatto...

Allego le mie immagini,
Anna Ascione
alberi e la nebbia

alberi e la nebbia

il sole, la nebbia e gli alberi

il sole, la nebbia e gli alberi

gli alberi dorati nella nebbia


la nebbia che si dirada..

la nebbia che si dirada 2

la nebbia che si dirada 3

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